Comunicati Stampa
Confapi Cuneo e Confartigianato contro il blocco ai mezzi pesanti sulla Statale 28 del Colle di Nava
Anche l’associazione delle piccole e medie industrie cuneesi lancia un appello al prefetto Triolo perché intervenga contro l’ordinanza del sindaco di Pornassio e il rischio di emulazione di altri comuni
CUNEO. “Sosteniamo e aderiamo all’iniziativa lanciata dal presidente Crosetto di Confartigianato Cuneo perché si intervenga in modo unitario e in tempi stretti contro la decisione del sindaco di Pornassio di bloccare il transito ai mezzi pesanti sul proprio territorio. Un atto gravissimo che va a penalizzare fortemente uno dei pochi tratti di collegamento facilmente accessibile senza pedaggio. Ci appelliamo anche noi al prefetto Triolo, perché promuova un tavolo di confronto tra le parti per trovare soluzioni condivise”. È quanto dichiara il presidente di CONFAPI Cuneo, Massimo Albertengo, esprimendo tutta la sua preoccupazione per l’ordinanza emanata dal Comune di Pornassio per lo stop ai tir dal 15 settembre fino al 31 ottobre.
“Una decisione unilaterale di un amministratore comunale – aggiunge ancora Albertengo – che rischia di ledere, ulteriormente, un sistema di collegamenti stradale già fortemente compromesso. Il rischio è quello dell’isolamento commerciale del nord ovest del Paese. Ma non solo. Se passa il concetto che ogni comune, in maniera arbitraria, possa condizionare un’intera arteria stradale di collegamento tra Regioni e Nazioni confinanti, anche altre realtà locali potrebbero emulare Pornassio con gravi conseguenze per tutto il sistema produttivo”.
“I tempi lunghi dei lavori al Tunnel di Tenda, il Colle della Maddalena con le sue problematiche, così come l’inconclusa Cuneo-Asti e la Torino-Savona ostaggio dei cantieri su tutta la tratta, stanno tagliando fuori il Piemonte, Torino, Cuneo e le Alpi da tutti i principali corridoi di collegamento europei” – ricorda con preoccupazione Il presidente dell’associazione che raggruppa le piccole e medie industrie della provincia cuneesi -. Occorre una visione più ampia e strategica, una progettazione a lungo termine della viabilità di frontiera nel nostro territorio come in tutto il nord-ovest d’Italia. Cosa questa, che negli ultimi 20 anni non abbiamo mai visto”.