Il presidente della sezione cuneese dell’associazione che rappresenta piccole e medie imprese commenta il piano governativo che mira a incentivare la trasformazione “green”
In un’epoca di grandi cambiamenti e di innovazioni tecnologiche che stanno invadendo e condizionando sempre di più le vite di tutti noi, le aziende sono chiamate a rispondere ad una grande sfida, quella cioè di riuscire a mantenere una competitività alta sui mercati, ponendo però anche una grande attenzione alla sostenibilità. Sviluppo e tutela dell’ambiente da coniugare in un’unica visione strategica, un percorso ormai imprescindibile per ogni realtà imprenditoriale, ma di certo pieno di complessità. Proprio per supportare le aziende in questo processo si inserisce la “Transizione 5.0”, il piano governativo da 6,3 miliardi che serviranno per incentivare i percorsi di trasformazione green delle imprese italiane.
“È lo stesso mercato europeo che sta dicendo alle aziende che se vogliono partecipare al mercato unico e vendere i loro prodotti, devono adeguarsi ad una serie di requisiti – spiega il presidente di Confapi Cuneo Massimo Marengo -: per questo il Governo italiano ha implementato le misure per far sì che tutte le aziende possano essere pronte a questo passaggio con un minor impatto economico”. Si tratta di contributi a fondo perduto per tutti quegli investimenti necessari per abbattere i costi energetici e favorire una svolta green: “Gli incentivi vanno dal 30 al 60 per cento sotto forma di credito di imposta – prosegue Marengo –: la parte positiva è che i soldi sono tanti, quella negativa è che stiamo ancora aspettando i decreti attuativi. Insomma, la misura c’è, ma ad oggi non si può esprimere”.
Proiettando le problematiche sul territorio della provincia di Cuneo, Marengo inquadra così la situazione: “Come Confapi portiamo la bandierina delle piccole e medie imprese, che sono il 95 per cento in Italia, cercando di operare a 360 gradi su tutti i settori, andando ad agire sulla parte istituzionale. In questo momento le aziende si dividono in tre percentuali pressoché uguali: quelle che hanno capito che il futuro è quello e vogliono adeguarsi il prima possibile, programmando l’investimento in anticipo; quelle che aspettano il contributo statale prima di intervenire; e infine quelle decisamente più restie a fare determinati cambiamenti. L’incentivo ha anche l’intento di far muovere in una certa direzione le realtà meno propense. I dati però dicono che a vincere sono quelli che anticipano il mercato”.
Confapi Cuneo, in questo contesto abbastanza complesso, prova ad accompagnare le proprie aziende in maniera concreta: “Cerchiamo sempre di avere un approccio costruttivo – spiega ancora Marengo -. Per spiegare bene quello che vorremmo essere per le aziende associate, mi piace spesso citare Cirio, che in occasione dell’assemblea annuale alla quale ha partecipato, ha detto: ‘Confapi rispetto ad altre associazioni ha sempre un atteggiamento molto propositivo’. Noi facciamo il possibile per provare ad analizzare i problemi e proporre delle soluzioni percorribili. Siamo un’associazione più piccola di altre e cerchiamo di offrire servizi calzati per le realtà che rappresentiamo. Parlando della ‘Transizione 5.0’, stiamo realizzando dei corsi di formazione una volta al mese con obiettivi specifici, in cui vengono affrontati anche i temi della sostenibilità ambientale. Il nostro ruolo è quello di stimolare le aziende, far capire loro che il mondo sta cambiando e sta andando in una certa direzione e che è necessario pianificare gli investimenti in quel senso. Inoltre crediamo molto nella contaminazione e nei vantaggi che ci possono essere dal confrontarsi, trasferendo competenze ed esperienze da un’azienda ad un’altra: per questo organizziamo spesso incontri ed eventi per fare network e mettere in contatto le nostre realtà associate”.