Il Presidente dell’unione di categoria della piccola e media industria metalmeccanica di Cuneo fa un bilancio del primo anno dall’elezione e traccia la strada delle prossime sfide che la categoria dovrà affrontare, dai dazi alla crisi dell’automotive, dalla supply chain globale e all’AI, passando per il rinnovo del CCNL
Unionmeccanica Confapi Cuneo, l’unione di categoria che rappresenta oltre 40mila PMI italiane del settore metalmeccanico aderenti alla Confederazione Italiana della Piccola e Media Industria Privata CONFAPI, a Cuneo si è resa protagonista di una crescita significativa con un raddoppio di iscritti nei primi due anni e con un nuovo direttivo giovane e motivato, Andrea Massarenti presidente, Samuele Bosio e Silvio Delfino vicepresidenti. Ne parliamo con Andrea Massarenti, dell’azienda Sames antincendio e alla guida dell’unione di categoria da marzo 2024, che oggi sta diventando un punto di riferimento per le PMI della Granda.
Quali le priorità del settore e quali gli obiettivi che vi siete posti con il nuovo gruppo?
“Sicuramente il rinnovo del nuovo CCNL che seguiamo tutti con molta attenzione, come far scoprire i vantaggi per le aziende associate che scelgono EBM, l’ente bilaterale per gli strumenti di beni e servizi di welfare per i dipendenti. Ma far parte di Confapi è un percorso molto stimolante e dinamico. Lo è stato da subito. Sono entrato alcuni anni fa come semplice associato della categoria, dopo poco mi è stata offerta l’opportunità di andare a Roma al Consiglio Nazionale di Unionmeccanica come delegato dall’allora presidente di Confapi Cuneo, Massimo Albertengo. A poco a poco, si è ricostruita a pieno titolo la categoria, forte di un nuovo gruppo di giovani imprenditori, arrivando poi all’elezione del nuovo direttivo”.
Un percorso complesso?
“Impegnativo sicuramente, come giusto che sia, ma non complesso, perché sono sempre stato affiancato dagli uffici di Confapi, così come dal presidente Massimo Marengo e dal vice Magno Garro. Giorno dopo giorno stiamo intessendo importanti relazioni con il Nazionale e con le altre territoriali, portando il nostro punto di vista in tutte le tematiche di maggior rilievo”.
Quali i primi risultati raggiunti?
“Uno su tutti è quello dell’esponenziale aumento delle aziende associate, trend perfettamente in linea con la crescita generalmente registrata da Confapi Cuneo nella sua interezza, ma anche l’età media dei titolari d’impresa non è un aspetto da sottovalutare, indice di un forte ricambio generazionale in atto, che porta nuove idee e molta apertura ai nuovi strumenti per la crescita aziendale, come per l’Intelligenza artificiale. Ricordo che abbiamo tenuto a battesimo, da pochi giorni, il primo incontro a Cuneo con i delegati di AI 4 INDUSTRY, la fondazione nazionale per l’intelligenza artificiale partecipata dai 3 ministeri di istruzione, economia e imprese. In quest’occasione sono stati esposti importanti strumenti che metteranno a disposizione delle PMI”.
Oltre a rappresentare il contenitore delle istanze e delle problematiche da discutere sul tavolo nazionale e Regionale, Confapi Cuneo fornisce altri servizi. Quali?
“Tavoli di lavoro sindacali e confronto su varie tematiche con altre territoriali e istituzioni, consulenza legale, amministrativa e di gestione aziendale, formazione, aggiornamento delle normative, assistenza per partecipazione a bandi e convenzioni. Poi non vanno dimenticate le molte occasioni di confronto tra imprenditori anche su questioni urgenti come per i dazi americani, la crisi dell’automotive, e l’instabilità geopolitica internazionale”.
Queste criticità internazionali pesano anche nelle aziende locali?
“In alcuni casi sicuramente, ma non sono tanto i singoli problemi considerati individualmente, quanto l’assommarsi di tutti in uno stesso periodo, esattamente quello che succede oggi. Il settore metalmeccanico, zavorrato già da precedenti problematiche, fa i conti con le problematiche che si sono aggiunte oggi. Qui entra in gioco il ruolo dell’associazione di categoria e al sostegno che può dare alla categoria. Se pensiamo ad esempio al lavoro svolto (e tutt’ora in atto) sul CBAM; il costante contatto con le altre associazioni, vertici ministeriali ed organismi competenti sul fronte dei dazi americani; la nostra presenza nel Consiglio Direttivo nazionale, ci permette di portare la voce delle nostre aziende associate anche per la questione del rinnovo del CCNL, rendendoci attori delle trattative e non meri spettatori. Molte altre tematiche sono oggi rilevanti, come le opportunità derivanti dall’AI e la sua applicazione pratica, l’inevitabile evoluzione e modifica che la supply chain mondiale sta apportando soprattutto nell’ automotive, il nuovo ruolo che il tessuto produttivo italiano (e quello della nostra Provincia) deve ritagliarsi. Ecco che tutte queste tematiche sono all’ordine del giorno in Unionmeccanica, insieme al confronto con le istituzioni e la partecipazione a missioni congiunte con i Ministeri per aprirsi a nuovi mercati esteri”.
Confapi come partner della crescita delle imprese dunque?
“Esatto, ma a differenza di altre associazioni che portano avanti le stesse tematiche Confapi si occupa delle aziende industriali di piccole e medie dimensioni, con particolare riferimento a quelle che occupano da 3 a 300 dipendenti. In questo contesto, l’associazione si concentra sulla rappresentanza e la difesa degli interessi delle aziende nei confronti di istituzioni, sindacati e altri attori del mondo economico. Chi si associa troverà un valido alleato che lo affiancherà nella sua crescita, rispondendo efficacemente alle sue esigenze trovando risposte a problemi e opportunità di risparmio su altri fronti, come ad esempio sul welfare aziendale di EBM. Con noi, troveranno una voce unita e forte proprio dove serve”.
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