Confapi Donne Cuneo è stata rilanciata da oltre un anno, sotto la guida della presidente Isabella Bodino, imprenditrice e titolare dello studio Mirya. Presente anche al tavolo nazionale, ha partecipato al focus sullo sportello della parità di genere UNI PDR 125:2022. Un servizio nato per sensibilizzare le aziende ai principi di uguaglianza, inclusione e valorizzazione del talento femminile nel mondo del lavoro.
Iniziativa che va nella direzione dell’obiettivo dell’Agenda 2030 con cui si richiede a più aziende possibili la definizione di strumenti precisi per la parità tra uomo e donna per sviluppare nuove opportunità nello sviluppo economico e l’uguaglianza di diritti a tutti i livelli di partecipazione.
“Come Confapi Cuneo – precisa Bodino – siamo a disposizione per aiutare le aziende e accompagnarle ad ottenere la certificazione.
L’ottenimento della certificazione di parità di genere da parte delle aziende porta con sé diverse potenzialità, che vanno dalla costruzione di un clima aziendale più sereno e partecipativo, al miglioramento degli indici di produttività e dell’immagine reputazionale, all’impatto sociale sul territorio di riferimento e ancora alla riduzione dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro”.
Il secondo tema su cui ci si è concentrati a livello nazionale e di conseguenza locale è la medicina di genere.
“Stiamo preparando un tavolo a Roma in autunno – spiega la presidente di Confapi Donne Cuneo – per parlare e riflettere su questo tema e sul suo impatto sulla produttività. L’infarto, ad esempio, presenta sintomi diversi se uomo o donna e questo è emerso solo negli ultimi anni. Inoltre, si sta evidenziando solo adesso come il sollevamento di alcuni pesi possa avere un impatto sulla salute del seno. Confapi Donne è molto attiva, ha cominciato a fare accordi importanti con associazioni che si occupano di medicina di genere. Queste informazioni sono utili anche alle aziende perchè tutelando la salute dei lavoratori si ottiene un ritorno benefico a livello aziendale”.
Essere associata a Confapi Donna Cuneo significa esserlo di Confapi nazionale potendo così avere accesso a informazioni mirate e affidabili, a facilitazioni oltre che ad aiuti. Al tutto si aggiunge la possibilità di essere candidate per accedere a un premio internazionale come i IWEC Award, con la conseguenza di essere riconosciute e conosciute come azienda a livello mondiale e la possibilità di ampliare la propria rete di contatto e lavoro. Un’occasione di visibilità internazionale e possibilità di networking.
“A livello locale – continua Bodino – cerchiamo ulteriormente di creare un piccolo networking e condividere problemi e idee in una sorta di brainstorming, ascoltando anche a i consigli di esperienze superate. Stiamo cercando di fare incontri e workshop gratuiti come l’ultimo con la d.ssa Milanese per offrire dei nuovi modi di gestione delle problematiche aziendale, nel caso specifico secondo la logica del problem solving strategico. Ne stiamo pianificando altri, intanto il nostro prossimo incontro di networking sarà a inizio autunno, per fare uno speed-match”.
In pochi mesi sono già oltre 30 le donne attive nel gruppo imprenditoria femminile Confapi Cuneo e in autunno sono previsti nuove disponibilità da parte di imprenditrici che vogliono essere protagoniste del loro tempo.
“Le sfide che oggi le giovani imprenditrici sono chiamate ad affrontare sono molteplici – conclude Bodino -: in primis quelle legate a stereotipi di genere, in quanto sono ancora chiamate a “dimostrare” di più rispetto agli uomini e spesso incontrano ostacoli anche nell’accesso ai finanziamenti per la propria attività (le donne ricevono in media meno finanziamenti degli uomini, specialmente nel venture capital).
In secondo luogo, la conciliazione di vita professionale e personale, in quanto persistono pressioni culturali e sociali che associano alle donne un ruolo più centrale nella cura della famiglia, aggravato da una mancanza di supporti strutturali come asili aziendali, orari flessibili o incentivi per la maternità imprenditoriale. Ma anche la poca visibilità e rappresentanza nei media, panel pubblici e nei settori produttivi prevalentemente maschili”.
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